Il dolore che si può provare durante la foratura della pelle sopra l’ombelico (attraverso un ago, mai una pistola, che esegue il “buco” dopo l’applicazione di una speciale pinza che “tira” lacute facendo in modo che la puntura si senta di meno) è molto soggettivo perché dipende dalla propria soglia del dolore. In genere l’intensità è media, ma il bello è che non appena ilgioiello ipoallergenico viene inserito, il dolore scompare velocemente. Tuttavia, come tutte le piccole ferite aperte, per i primi giorni la parte potrà risentire del trauma, e così l’ombelico sarà dolente e farà anche un po’ male disinfettarlo. Meglio, durante questa fase, non dormine a pancia sotto, per evitare sfregamenti. Meglio anche evitare di esporsi al sole, fare bagni al mare e sporcarsi con la sabbia. Naturalmente dopo la prima fase, ovvero le prime settimane, se l’area intorno al piercing si gonfia, appare arrossata e non la si può toccare per il dolore, molto probabilmente siete davanti ad un’infezione, perciò, la cosa migliore da fare è quella di recarvi dal medico per far vedere il vostro piercing.
Piercing all’ombelico: le possibili infezioni
Sono essenzialmente quattro le possibili reazioni avverse al piercing all’ombelico, ma più in generale a tutti i piercing:
- Il granuloma, un’escrescenza carnosa che si sviluppa intorno alla ferita
- Il rigetto
- Il fibroma, tumore benigno che cresce sotto il piercing
- Le infiammazioni e le irritazioni cutanee che danno prurito
Inoltre, se dopo la cicatrizzazione si sostituisce il gioiello ipoallergenico con un altro con del nichel, si potrebbe sviluppare una forma allergica a questo metallo. Se si verifica ciascuna di queste infezioni, il piercing va rimosso, sempre e comunque, senza contare che, in caso di tumore o granuloma, si dovrà anche effettuare un piccolo intervento per asportarli, cosa che lascerà una cicatrice. Valutate bene anche queste, magari remote, possibilità prima di sottoporvi ad un piercing all’ombelico.
Piercing all’ombelico: le foto